Ago Leonetti
Ago Leonetti
Sito Ufficiale di Ago e il suo Paradiso


Ago e il suo Paradiso
Presentazione del Professor Giuseppe Fulceri

Ci sono favole, cosiddette per bambini, che noi più cresciuti abbiamo capito e gustato soprattutto da adulti; perché sono racconti fantasiosi, certo adatti a bambini, ma con una profondità nascosta, un messaggio "sotteso" da sviscerare e analizzare: basti pensare a Pinocchio, suscettibile delle più impensate chiavi di lettura: da quella sociologica, a quella teologica…

Questa favola di Ago, invece, ha qualcosa di "diverso": il messaggio è chiaro, fin dall'inizio, nella sua profondità sconvolgente: è la lotta, l'impegno di credere all'Amore e diffonderlo, creando il Paradiso qui sulla terra, in sintonia con la Madre Terra, la meraviglia che è la Natura! C'è quindi una spinta ecologica, che fa tutt'uno con la vita, verso una fratellanza universale, intanto qui – nel Paradiso di Ago –, ma già fa intravedere un altro orizzonte. La "freschezza" sta anche nel fatto che questo messaggio, così chiaro e vivo, non ha mai tono moralistico, mai è una predica: è, si può dire, qualcosa che l'Autore ha sperimentato, ha vissuto e continua con tenacia a vivere; cosicché i protagonisti (animali, persone, la natura stessa) non dicono parole vuote: semplicemente raccontano una esperienza di Vita. Una esperienza – lo si intuisce bene – talora drammatica, ma raccontata con gioioso brio, con entusiasmo trascinante, con umorismo, che a volte si fa sarcasmo, sempre però rispettoso delle umane debolezze; o meglio, di chi è debole e cede; la cattiveria, quella vera, è messa alla berlina. Ma all'Autore interessa il positivo, mettere in risalto che chiunque, anche con piccole doti, può cambiare la società in cui vive, se – questo è importantissimo rilevarlo –, se ci crede, se crede all'Amore, se, particolarmente, agisce non da solo, ma "a squadra"!

Così, a dimostrazione che non sono parole, ma fatti – esperienza di vita, appunto –, anche nella preparazione, e il completamento fino alla stampa, di questo libro, si è lavorato "a squadra": la «Squadra di Ago», l'ha definita l'Autore. Esser chiamato a farne parte, è stata per me un'avventura piacevolissima. Sono stato cercato, quasi per caso, da una persona della "squadra", conoscendomi come ex insegnante di Lettere, e indicato all'Autore quale possibile aiuto per eventuali correzioni. Confesso che alla lettura della primitiva bozza, non mi sono entusiasmato; ma quando ho visto che era in progetto l'abbinamento al testo di disegni di un'altra "squadrista", ho drizzato le orecchie (come Ago): non dico niente in proposito; giudicherà il lettore, sia i disegni, sia le foto (di un professionista, aggregatosi alla "squadra"). Poi… è successo "qualcosa": l'Autore, senz'altro incoraggiato nel vedere quanti si aggregavano con "strana" disponibilità, ha cambiato stile: ha cestinato quanto scritto e rifatto tutto, nuovo davvero.

Non mi è mancato il da fare: per togliere errori d'ortografia, limare, perfezionare sintassi e forma espressiva; ma… non riuscivo a credere al modo usato perché il tutto fosse buttato giù dal cuore dell'Autore. Allora ho capito il perché di certi errori – assolutamente inevitabili, come tra poco il lettore stesso saprà –; non ho capito però come ne sia uscita un'opera così. Intendo dire: così profonda e agile, così "connessa" nell'insieme; con colpi di scena, riprese impensate del bandolo della matassa, che sembrava smarrito, e quindi chiarimenti inattesi… Sì, come me, il lettore faticherà a crederci; ma il nostro Autore ha buttato giù l'intero libro, mentre lavorava: una mano occupata a tenere i metalli nelle vasche della zincatura (fa questo lavoro presso l'officina paterna), scrivendo con l'altra mano, o meglio con un solo dito, il pollice, avendo impegnate le altre dita a tenere… il cellulare!! A lavoro finito, il più sorpreso è lui, l'Autore, che mi ha ripetuto più volte, quando gli ho fatto i miei elogi: «Guarda, la favola non l'ho scritta io… Non so spiegarmi come sia stato possibile scrivere cose così; o meglio, forse lo so: qualcuno da Lassù… ».

Credo non occorra aggiungere altro, se non fare un caldo invito ad ogni amico lettore a godersi la lettura!